Arriva!
Ragazzi, aiutatemi!
Non sopporto più sentire il nome di Ayrton Senna, è come negli anni Settanta, ovunque ci girassimo c'era il nome di Roberto Carlos, ci sono quasi 990 canzoni e non mi piaceva nessuna con quella voce nasale e sdolcinata, perché non mi sono mai fermato ad ascoltarne una: è uno tsunami mediatico, un massacro dei mass media, la strategia della cultura di massa, Goebels, tutto ha un limite di saturazione, ora faccio fatica a non odiare Ayrton Senna, così come ho passato 50 anni della mia vita a odiare lo sport del calcio per via dei tifosi del Flamengo nella mia infanzia, finché a 68 anni gli ho dato la possibilità di godermi le partite, ma 90 minuti per vedere la palla attraversare la linea sotto i tre pali erano un'emozione vuota e noiosa, come si può amare uno sport che può finire senza gol?
Anni fa, quando in un'intervista a Caetano Veloso fu chiesto quale fosse il segreto del suo successo duraturo e del suo prestigio artistico, lui fornì la formula: ogni due anni mi ritiro da ogni mostra, rimango appartato affinché il pubblico senta la mia assenza.
Ora ho capito, dopo decenni di sfruttamento eccessivo da parte dei mass media RC scompare per un anno intero e riappare per lo spettacolo di Natale: bel trucco!
“Mio giovane amico, se vuoi essere amato da una donna, non dire che la desideri, ma fatti vedere da lei ogni giorno e sparisci dalla sua vista per tornare più tardi.” Vecchi consigli della cultura indiana sull'antica arte di corteggiare una donna.
Nel basket si segnano centinaia di gol, nella pallavolo si segnano punti ogni dieci secondi.
Questo mi satura il cervello e non posso odiare Ayrton Senna.
Nessuno può bere un bicchiere pieno di miele; per apprezzare il miele bisogna prenderne un cucchiaio ogni due giorni; anche troppo sesso è disgustoso.
Per favore, fermatevi!
Le loro sentenze, che fungono da sentenze, sono così bizzarre che non possono nemmeno essere riassunte e così assurde che nessun programma comico oserebbe essere così audace.
Quale delle coppie riassumerà tali decisioni per fungere da paradigma per decisioni collegate? Non può esserci eccezione, sono le corti superiori a stabilire la norma, pertanto le decisioni devono essere in linea con la norma emanata dall'illustre fonte suprema, il limite della fonte del Diritto.
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