quinta-feira, 27 de março de 2025

Non è mai stata una lotta per la democrazia, è sempre stata per il comunismo.

Non è mai stata una lotta per la democrazia, è sempre stata per il comunismo.



Ora, sì, Zé Dirceu, Dilma Roussef, José Genoíno, per lottare per la ricostituzione della democrazia interna in Brasile negli anni dal 1964 al 1980, hanno dovuto rapire l'ambasciatore degli Stati Uniti per rimanere liberi dalla dittatura militare, in modo da poter continuare a Cuba ad addestrarsi a sparare con pistole, mitragliatrici, mortai, cannoni, bazooka, lanciarazzi, preparare imboscate, preparare rapimenti e finanziare le cellule terroristiche "democratiche" che avevano bisogno di rapinare banche e sequestrare l'imprenditore proprietario della catena di ipermercati Pão de Açúcar, Abílio Diniz, proprietario della catena di supermercati Pão de Açúcar, per ottenere denaro come riscatto per la lotta per la democrazia socialista. Oggi dicono di aver combattuto per la democrazia, ma non lo hanno mai scritto nei loro manifesti di lotta, né si ricorderebbero di scrivere la lotta per la democrazia nei programmi del PT (Partito dei Lavoratori del Presidente della Repubblica), dell'ALN (Alleanza di Liberazione Nazionale), dell'MR8 (Movimento Rivoluzionario 8 Ottobre), tutti di sinistra, e di altri gruppi terroristici, ma oggi giurano che era tutto per la democrazia, si vergognano di dire che non è mai stato per la democrazia, è sempre stato per il comunismo.



Basta accettare semplicemente la rotazione del governo.



L'alternanza dei governi è la democrazia. L'opposizione è democrazia, non un nemico da sterminare. La democrazia è la tolleranza nell'ascoltare ciò che non ci piace e non vogliamo sentire, ma nel rispetto delle differenze.


Roberto da Silva Rocha, professor universitário e cientista político

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