terça-feira, 25 de março de 2025

Ragionevolezza della punizione e punibilità.

Ragionevolezza della punizione e punibilità.



È deplorevole questa visione biblica della percezione della punizione per punire il peccato, visione presente nell'Ebraismo, nel Buddismo, nello Shintoismo attraverso il luogo della sofferenza nel penitenziario spirituale chiamato inferno dai cristiani, nel Deuteronomio capitolo 28 l'inutilità della punizione è esaurientemente esemplificata in modo metaforico.

Citerò il Deuteronomio: "Se non seguirete ciò che vi comando, la vostra vigna sarà maledetta con piaghe, la madre divorerà i suoi stessi figli, sarete schiavi di altri popoli, insomma ogni sventura e ogni maledizioni ricadranno per più di mille generazioni sui vostri figli e sui figli dei vostri figli".

Immaginiamo una lettura che ci permetta di concludere che nessuna condanna a vita, o a morte, o condanna intergenerazionale riporterà in vita la figlia assassinata di Nardone, o i genitori assassinati di Richthofen, ogni punizione è inutile, non restituisce la vita, non restituisce il tempo perduto, non torna al passato per rifare i fatti, non porta risarcimento, non voglio chiedere giustizia per un figlio assassinato, nessuna pena o condanna o multa o risarcimento restituisce un bene perduto a causa del tempo variabile, che non torna indietro, né la vita può essere ripristinata, dopotutto dobbiamo ancora illuderci che la punizione sia stata giusta, nessuna punizione compensa, preferisco i miei figli vivi che aspettare che gli assassini vengano fatti a pezzi, non vale la pena.


Roberto da Silva Rocha, professor universitário e cientista político

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