Equilibrio ecologico: la macchina del moto perpetuo della natura?
Gli ambientalisti hanno dichiarato una moratoria unilaterale sulla natura terrestre.
Lasciate che vi spieghi.
Da quando l'Homo sapiens è comparso sulla Terra, circa 2,5 milioni di anni fa, la sua esistenza e quella dei mammiferi terrestri è stata possibile solo con la scomparsa dei dinosauri, a seguito di un enorme cataclisma globale che li ha distrutti, causato dall'impatto di un gigantesco meteorite. Ma la natura, nella sua saggezza, ha plasmato l'universo attraverso quella che è stata chiamata distruzione creativa (Schumpeter). Grandi catastrofi naturali ci hanno dato l'Homo sapiens, il Pan di Zucchero, l'Everest e il petrolio attraverso la sommersione e la violenta inversione della crosta terrestre, distruggendo e seppellendo foreste e animali.
Ora, gli ambientalisti vogliono congelare il paradiso, come se potessero impedire al mondo di scomparire così come lo conosciamo oggi. Ma non è tutto: hanno già deciso quali creature sopravviveranno alla distruzione da parte dell'uomo, scegliendo alcune specie per la loro bellezza e altri criteri incomprensibili, come i leoni dorati, le tartarughe marine e i lamantini, ma escludendo scarafaggi, ratti, insetti velenosi, mosche e zanzare (inclusa la zanzara della dengue). Dopotutto, con quale criterio gli esseri umani hanno già sterminato almeno una specie, il vaiolo? Vorrei che avessero scelto serpenti e grandi squali bianchi.
La natura è amorale, immorale, non ha consapevolezza di sé, non ha memoria, non prova dolore, non ha uno scopo, non ha principi, non è teleologica, non è conservazionista; in breve, il concetto di equilibrio ecologico non è altro che un'umanizzazione della natura attraverso la prospettiva dell'osservazione della civiltà, la Natura.
In natura non esiste né il bene né il male, né il giusto né lo sbagliato. Se vi trovate di fronte a un serpente, un leone, un coccodrillo o uno squalo, faranno ciò che fanno sempre, senza rimorsi o moralità; Attribuire vizi o virtù alla Natura non è altro che un giudizio umano soggettivo.
L'universo è un enorme caos, dove la vita è solo un piccolo e insignificante dettaglio, un lusso del pianeta Terra, per ora. Nessuna specie vegetale o animale è più importante o più imponente del deserto del Sahara, con il suo mare di vita senza vita, importante quanto densi ecosistemi come l'Amazzonia.
La bellezza delle foreste è solo una prospettiva soggettiva.
Dopotutto, il deserto ha un'utilità molto inferiore per la sopravvivenza umana rispetto alla foresta, quindi giudichiamo ogni cosa in base alla sua utilità dal punto di vista umano.
Affinché l'equilibrio ecologico venga mantenuto, l'umanità dovrà fornire un enorme aiuto alla natura, dato che il nostro pianeta è destinato a scomparire: o attraverso l'implosione della nostra stella, il Sole, o attraverso la sua esplosione, una tempesta cosmica di raggi gamma, beta e alfa, rilasciata da un quasar o da un buco nero, che in una frazione di secondo spazzerà via ogni traccia di vita e di sistemi viventi sulla Terra.
La Terra stessa, nel suo ciclo di glaciazioni periodiche, ripulirà di nuovo la vita qui, oppure il movimento finale delle placche tettoniche cambierà l'architettura di montagne, valli, foreste, mari e oceani. Pertanto, affinché il paradiso sopravviva, dobbiamo inviare missioni nei quadranti dell'universo per raccogliere campioni di vita e cercare altri indirizzi, portando con noi il DNA umano e il DNA delle specie che si trovano qui. Questa, infatti, è l'unica alternativa per mantenere l'equilibrio ecologico, perché la Natura non è programmata per farlo o per mantenerlo senza l'intervento umano.
L'equilibrio ecologico è puramente un'intenzione e un'invenzione dell'uomo.
Un simile equilibrio ecologico non è mai esistito in natura.
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